Gli asset materiali e immateriali nel contratto di Franchising

Gli asset materiali e immateriali nel contratto di Franchising

Dal patto di non concorrenza nel contratto di franchising al comodato d’uso. Gli strumenti nella consulenza legale che garantiscono la sicurezza e il funzionamento di una rete di franchising.

Sicuramente, dopo aver sviluppato da zero un progetto di franchising, fatto le necessarie operazioni preliminari di benchmarking e studi di settore, scelte le migliori location, definito il nostro modello di business e il format che intendiamo ci contraddistingua, l’ultima cosa che ci auguriamo e che le nostre idee, così accuratamente a lungo studiate, ci vengano sottratte. Magari proprio da uno dei nostri franchisee che, dopo aver acquisito in poco tempo tutto il know how faticosamente accumulato, decidono di aprire una loro propria rete di franchising, diventando nostri competitor. Si parla a volte di anni di lavoro sottratti in un attimo.

Per questo il contratto di affiliazione a un franchising deve sempre prevedere una tutela di questo tipo. Con l’ausilio dell’adeguata consulenza legale, dovremmo ambire a sottoscrivere, e far sottoscrivere ai nostri affiliati, un contratto ben fatto che disciplini la corretta relazione tra franchisor e affiliato, dalla stipula del contratto, all’avvio dell’attività, fino a un eventuale fine del rapporto.

Proprio nella parte conclusiva del rapporto si concretizza questo aspetto cruciale: il contratto deve fare in modo che l’affiliato, una volta terminato il suo percorso nella rete (in modo naturale o in anticipo), non decida di competere nello stesso business. Si definisce quindi quella che è una vera e propria clausola di non concorrenza.

In genere in essa sono stabilite una durata e una limitazione territoriale.

Al fine di non limitare eccessivamente l’attività imprenditoriale dell’ex franchisee, soprattutto in caso di recesso anticipato rispetto al contratto, potrebbero essere previste delle modalità di indennizzo come contropartita.

Un modo  in cui spesso i franchisor si tutelano è attraverso la stipula dei cosiddetti contratti di non concorrenza ultrattivi. In questi casi la durata del patto di non concorrenza si estende molto oltre la scadenza del contratto di affiliazione, creando dunque un deterrente all’uscita da parte del franchisee che non vorrà rischiare di rimanere non in attività troppo a lungo. Questo genere di patto di non concorrenza “ultrattivo” viene realizzato in genere in cambio di una sorte di indennizzo concesso in fase di stipula. Esso può assumere varie forme, come ad esempio uno sconto sulla fee di ingresso.

È importante che nel patto di non concorrenza vengano inclusi familiari e collaboratori del titolare del franchisee, in modo da evitare che il patto venga facilmente aggirato.

La violazione del patto di non concorrenza può cagionare la chiusura dell’attività concorrenziale, oltre a ottenere un risarcimento per i danni subiti a causa dell’attività in concorrenza esercitata dall’ex franchisee.

Dal lato dei franchisee, uno degli ostacoli maggiori che si presentano al momento di entrare in una rete è costituito dal costo che devono sostenere per l’allestimento del loro punto vendita. In questo caso, l’affiliato deve solitamente cercare strade per accedere al credito, cosa spesso non semplice per tutti allo stesso modo.

Una soluzione frequentemente adottata nel franchising e che permette di ovviare a tale barriera all’ingresso è la formula del comodato d’uso.

Da un punto di vista legale, il comodato d’uso è un contratto stipulato tra due parti, nella quale una cede all’altra, in maniera non definitiva, uno o più beni materiali o immateriali. In sostanza, con questa formula, l’affiliato può accedere alla rete senza versare cifre ingenti, ottenendo l’allestimento dietro l’esborso di una somma contenuta. Il franchisor, in genere, può concedere in comodato d’uso allestimenti, attrezzature e arredi, anche l’insegna stessa del locale.

Il comodato d’uso, inoltre, permette di velocizzare i tempi di apertura attraverso l’abbattimento dell’investimento inziale per il franchisee.

Il vantaggio per il franchisor è quello di mantenere la proprietà degli allestimenti dunque egli potrà recuperarli a fine rapporto per fornirli senza spese aggiuntive a un nuovo affiliato. Inoltre costruirà una barriera al rischio di futura concorrenza da parte dell’affiliato e aumento il suo controllo sulla rete.