Timelapse cantieri: costi e post produzione

Timelapse cantieri: costi e post produzione

Timelapse e cantieri sono un binomio di sempre maggior successo nel settore dell’edilizia. Grazie a questa tecnica è infatti possibile documentare in modo efficace e spettacolare l’evoluzione dei lavori e ripercorrere in breve tempo la realizzazione di un’opera edile.

Tuttavia, realizzare un timelapse cantieri di qualità necessita di diverse accortezze e di un’attenta valutazione dei costi. Il rischio, specialmente per aree di lavoro estese o progetti di lunga durata, è quello di dover sostenere un investimento economico fin troppo esoso.

Timelapse cantieri: costi e problemi da evitare

Come calcolare i costi un timelapse? Cantieri diversi hanno peculiarità differenti, quindi ogni lavoro edile necessità di un’accurata fase di progettazione. Esistono tuttavia alcuni fattori imprescindibili da prendere in considerazione. Quello da cui partire è sicuramente il tempo di realizzazione della costruzione.

Quando si realizza un timelapse di cantieri ci si trova a documentare l’andamento di lavori che durano mesi, se non anni. In questo caso è importante dare dinamicità al video. In ambito edile il timelapse ha un forte valore commerciale, in quanto viene utilizzato per aumentare l’appeal dell’opera finale. È quindi necessario installare più telecamere e dispiegarle su diverse aree per avere un monitoraggio costante e distribuito. Questo si traduce non solo in costi aggiuntivi di acquisto o noleggio, ma anche in un maggiore numero di scatti.

Direttamente collegato a questo aspetto è da considerare quello relativo allo spazio di archiviazione e alla gestione dei dati. Il timelapse dei cantieri prevede l’acquisizione di un notevole numero di immagini ad alta qualità. Di conseguenza è necessario disporre di infrastrutture di archiviazione adeguatamente capienti. Una buona soluzione è quella di avvalersi della tecnologia Cloud che permette di espandere lo spazio di archiviazione a disposizione e di accedere da remoto agli scatti.

Un altro elemento cruciale è la gestione in tempo reale del timelapse. In caso di lavori molto lunghi è ad esempio opportuno utilizzare impianti professionali collegati in remoto, che permettono di intervenire sulle immagini in qualsiasi momento. Questi sistemi hanno un costo maggiore, che viene però giustificato dalla possibilità di modificare i parametri di scatto anche quotidianamente. Un’opportunità cruciale per far fronte a cambiamenti di luce o ad altri imprevisti legati ai cambiamenti atmosferici e per mostrare periodicamente lo stato dei lavori al cliente.

Time lapse cantieri: post produzione

La post produzione è decisiva per dare vita a timelapse cantieri di qualità. In questa fase è possibile apportare diverse modifiche alle immagini o aggiungere altri elementi come musica o narrazione per creare un video coinvolgente, persuasivo e dall’elevato potenziale commerciale. La post produzione è inoltre fondamentale per eliminare i tempi morti dei lavori, le pause delle attività ed eventuali sbalzi di luminosità troppo evidenti.

Per ottimizzare la fase di post produzione, la quale può incidere notevolmente sui costi del timelapse, bisogna valutare attentamente il formato e la frequenza degli scatti. L’utilizzo del formato JPG infatti snellisce la lavorazione, con file più leggeri ma dotati di una gamma dinamica inferiore; il formato Raw, al contrario, consente una maggiore possibilità di intervento sui parametri degli scatti, ma genera file più pesanti e non riconosciuti da tutti i programmi di compositing.

La frequenza di scatto incide invece sul numero di file da archiviare. Essendo generalmente il timelapse di cantieri un progetto di lunga durata, è sconsigliato settare scatti troppo ravvicinati tra loro. L’ideale, in caso si stia utilizzando una rete 3G o 4G, sarebbe un intervallo compreso tra i cinque e i venti minuti. In condizioni più incerte si può scegliere una frequenza compresa tra uno e tre minuti. È comunque fortemente consigliato effettuare dei test in fase preliminare, così da assicurarsi che la scelta sia funzionale al progetto e non vada ad appesantire il lavoro in post produzione.

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